Gli idrocarburi degli oli minerali sono dei composti chimici contenenti da 10 a 50 atomi di carbonio, derivati principalmente dal petrolio greggio, ma anche sintetizzati da carbone, gas naturale e biomassa, ed utilizzati nell’industria alimentare principalmente come lubrificanti per i macchinari, agenti distaccanti e coadiuvanti tecnologici, additivi alimentari o per mangimi; si trovano tuttavia anche negli adesivi e negli inchiostri da stampa, o possono derivare dall’inquinamento ambientale; dunque, un potenziale rischio di contaminazione su tutta la filiera agroalimentare: dalle macchine che raccolgono e processano erbe e spezie al packaging degli alimenti.
Nel luglio 2024 la Commissione Europea ha presentato due proposte per mettere in atto un piano di monitoraggio e attività di campionamento ed analisi secondo un protocollo ufficiale da inserire nel regolamento (CE) n. 333/2007. È stata predisposta anche una bozza di regolamento per definire i tenori massimi di MOAH per le diverse categorie di alimenti, inclusi integratori alimentari, erbe secche e spezie. Pertanto, i draft sugli oli minerali attualmente al vaglio delle Autorità europee sono ben tre.
Gli oli minerali si suddividono in due principali categorie. I MOAH (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons) sono idrocarburi aromatici per i quali è stato evidenziato un rischio di genotossicità e cancerogenicità, in particolare se costituiti da 3 o più anelli aromatici.
I MOSH (Mineral Oil Saturated Hydrocarbons) costituiscono un’altra famiglia di idrocarburi; benché possano accumularsi negli organi e nel sistema linfoide, l’EFSA, nel 2023, ha concluso che i livelli attuali di esposizione ai MOSH tramite la dieta non rappresentano un rischio significativo per la salute umana.
Una opinione scientifica dell’EFSA, del 2012, nella quale si segnalava la potenziale pericolosità degli oli minerali per la saluta umana, ha indotto la Commissione Europea ad occuparsi della presenza di questi contaminanti negli alimenti, coinvolgendo nel monitoraggio anche gli operatori del settore (Raccomandazione (UE) 2017/84 della Commissione, del 16 gennaio 2017).
Alla fine del 2023, a seguito di un’indagine di Foodwatch sulla presenza degli oli minerali negli alimenti (2021) e della pubblicazione di una nuova opinione scientifica EFSA che aggiornava i precedenti dati (EFSA Panel on Contaminants in the Food Chain (CONTAM), Update of the risk assessment of mineral oil hydrocarbons in food), la Commissione UE ha presentato una prima bozza di regolamento per stabilire i tenori massimi per gli idrocarburi aromatici di oli minerali (MOAH) negli alimenti. L’obiettivo è quello di integrare tali limiti nel Regolamento Europeo sui Contaminanti (UE) 2023/915. Un aggiornamento di questa bozza è stato presentato a luglio 2024: in esso sono stati definiti tenori massimi specifici per alcune materie prime, incluse spezie ed erbe secche (5,0 mg/kg) ed anche integratori alimentari (10.0 mg/kg dal 01.01.2026 e 5,0 mg/kg dal 01.01.2030). Inoltre, nello stesso periodo, sono state presentate altre due proposte di regolamenti, il primo per disporre metodi di campionamento e di analisi degli oli minerali negli alimenti, il secondo per invitare Stati Membri ed operatori del settore alimentare (OSA) a monitorare la presenza di MOAH e MOSH negli alimenti per il quadriennio 2026-2029. La Commissione Europea ritiene infatti fondamentale tale monitoraggio al fine di introdurre misure di mitigazione del rischio di contaminazione lungo tutta la filiera.
I livelli indicativi massimi relativi a prodotti di nostro interesse nella bozza relativa al monitoraggio sono i seguenti:
Per i MOSH:
Per i MOAH:
EPO Srl segue da vicino e con attenzione gli sviluppi normativi relativi a MOAH e MOSH. Sebbene i limiti proposti non abbiano ancora valore legale, EPO già da tempo monitora attentamente i propri prodotti, con analisi specifiche su estratti oleosi di sabal. Tuttavia, finché questi limiti non acquisiranno valore legale, EPO non aggiornerà la relativa documentazione tecnica (certificati analitici e schede tecniche).
EPO è anche impegnata in una fattiva e trasparente collaborazione con i propri fornitori di erbe e con tutti gli stakeholder coinvolti nella filiera per la raccolta dati, al fine di garantire la conformità ai futuri regolamenti; EPO si rende inoltre disponibile verso fornitori e clienti per supportarli in caso di dubbi o se fossero necessarie ulteriori informazioni.