Spossatezza, sbalzi d’umore, mal di testa, insonnia, variazioni di peso e altri sintomi comuni dello stress colpiscono sempre più persone in tutto il mondo: secondo uno studio di Assosalute precedente la pandemia, l’85% degli Italiani presentava disturbi legati allo stress; d’altro canto, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che i disturbi legati all’ansia siano i disturbi mentali più comuni al mondo.
La pandemia di Covid-19, con le sue conseguenze a livello economico e sociale, ha ulteriormente aggravato la situazione.
È importante comprendere che lo stress di per sé stesso non è negativo, anzi ci aiuta ad affrontare le sfide quotidiane. Quando però è in eccesso può avere serie ripercussioni sulla nostra salute, sia sul corpo che sulla psiche.
Il nostro corpo reagisce agli stimoli stressogeni rilasciando cortisolo dalle ghiandole surrenali. Per questo il cortisolo è noto anche come “l’ormone dello stress”.
La concentrazione del cortisolo nel sangue viene finemente regolata dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’attivazione di questa cascata serve a consentire la reazione di “attacco o fuga”: il cortisolo attiva infatti il metabolismo, mettendo a disposizione dell’organismo un surplus di glucosio, sopprimendo invece i processi che consumano energia, quali, ad esempio, il sistema immunitario.
Se lo stress perdura nel tempo, l’eccesso di cortisolo può avere effetti dannosi su diverse funzioni, come quella immunitaria, endocrina, cardiovascolare, e a livello del sistema nervoso centrale. Può provocare inoltre disturbi del sonno, con difficoltà nell’addormentarsi o risvegli frequenti, nonché una diminuzione della densità minerale ossea, con rischio di osteoporosi.
Le piante del genere Scutellaria vantano un lungo uso tradizionale nella medicina erboristica per favorire il rilassamento ed il sonno, ma solo la S. lateriflora L. viene riconosciuta per questa finalità dalle linee guida del Ministero della Salute italiano sugli effetti fisiologici dei botanicals utilizzati negli integratori alimentari. Inoltre, la Scutellaria può essere adulterata con delle specie morfologicamente simili, ma epatotossiche del genere Teucrium; in questo caso il DNA barcoding si rivela uno strumento prezioso e sicuro per l’identificazione della corretta specie botanica.
Ora un nuovo studio pubblicato a gennaio 2024 sulla rivista scientifica Molecules pone le basi scientifiche per confermare questo utilizzo, dimostrando come un estratto di Scutellaria lateriflora L. caratterizzato chimicamente (BlueCALM®) svolga una significativa azione inibitoria sul rilascio di cortisolo in un modello in vitro. Per maggiori dettagli su questo studio leggi anche la nostra news.
Per saperne di più su BlueCALM®, il nostro estratto secco titolato al 10% in baicalina, da filiera italiana (lombarda e trentina), identificato mediante DNA barcoding, scarica la nostra brochure.