La sudorazione è un meccanismo fisiologico tramite il quale il nostro organismo emette un liquido prodotto dalle ghiandole sudoripare al fine di controllare la temperatura corporea e svolgere altre funzioni, quali l’escrezione di sostanze “di scarto” o la comunicazione non verbale. Tuttavia, se è normale sudare un po’ di più del solito quando fa caldo, ed è normale sudare molto di più del solito quando si pratica un’attività fisica intensa, ci sono situazioni in cui una sudorazione anomala può essere la spia di qualche alterazione psicofisica.
In una situazione normale il nostro corpo secerne almeno mezzo litro di sudore al giorno. A parità di condizioni, quando invece si producono quantità molto superiori si parla di iperidrosi, che può essere generalizzata o localizzata, come nei tipici casi di sudorazione eccessiva al palmo delle mani, alle ascelle, ai piedi o sul viso. Sono tutte situazioni che possono creare imbarazzo, disagio sociale o limitazione di attività quotidiane, ma anche malessere o peggioramento della qualità della vita.
L’iperidrosi può essere definita come primaria, quando non si riscontrano cause apparenti, o secondaria, quando invece viene diagnosticata una causa psicofisica.
Nel primo caso si ritiene che la sudorazione eccessiva dipenda dal sistema nervoso simpatico che invia falsi segnali alle ghiandole responsabili della sudorazione, anche quando il corpo non richiede una termoregolazione.
Nel secondo caso ci possono essere diverse cause accertate: malattie o infezioni (ipertiroidismo, tubercolosi, HIV, malattie delle cellule del sangue o del midollo osseo, tumori), cattive abitudini o dipendenze (alcol e droghe), condizioni fisiche (obesità), uso di alcuni farmaci o condizioni fisiologiche momentanee della vita, come la menopausa.
Esiste anche il fenomeno inverso, cioè una diminuzione della sudorazione, un disturbo che può manifestarsi come riduzione (ipoidrosi) o assenza (anidrosi) di sudorazione, spesso accompagnata da secchezza della pelle nell’area interessata. Anche in questo caso le cause possono essere diverse (uso di farmaci, traumi o patologie) e comportare conseguenze che impattano sulla qualità della vita, come debolezza, vertigini, crampi muscolari, sensazione di eccessivo calore e arrossamento della cute.
In entrambi i casi siamo di fronte a delle situazioni che richiedono l’intervento di un medico; esistono tuttavia dei botanicals che possono favorire i processi di regolazione della sudorazione e i disturbi ad essi collegati. Vediamo allora quali piante sono state tradizionalmente impiegate a questo scopo.
Sono numerose le piante il cui fitocomplesso può aiutare a regolarizzare il processo di sudorazione.
È sapienza antica che le tisane o i decotti preparati con foglie di salvia, sorseggiati o usati come pediluvio, hanno proprietà astringenti e riducono la produzione di sudore. La Salvia officinalis L. favorisce la regolarità del processo di sudorazione e contrasta i disturbi della menopausa, come confermato da molti studi scientifici. Si ritiene infatti che i fitoestrogeni contenuti nella Salvia possano aiutare a contrastare i sintomi vasomotori, quali vampate di calore e sudorazione notturna.
Il tè di lapacho, fatto con la corteccia dell’albero tabebuia (Tabebuia avellanedae Lorentz ex Griseb), è stato usato per millenni dalle popolazioni indigene del Sudamerica, che lo ritenevano una vera panacea. Questa pianta favorisce le funzioni depurative dell’organismo e aiuta a regolare l’eccesso di sudorazione.
I capolini della camomilla volgare (Matricaria chamomilla L.) sono tradizionalmente impiegate per favorire la regolarità del processo di sudorazione e svolgono anche un’azione lenitiva ed emolliente per la pelle, anche nei casi di irritazione dovuta ad eccesso di sudorazione conosciuta gergalmente come “sudamina”, che colpisce soprattutto i bambini nei mesi estivi. Infatti, secondo una review condotta dal College of Pharmacy, Shandong University of Traditional Chinese Medicine recentemente pubblicata su Molecules, i suoi costituenti chimici possiedono, tra le altre, proprietà antinfettive e antinfiammatorie.
Infine, i fiori di sambuco (Sambucus nigra L.) e le parti aeree fiorite dell’Ulmaria (Filipendula ulmaria L.), o Regina dei prati, contengono invece sostanze fitochimiche dall’azione diaforetica, in grado migliorare ipoidrosi e anidrosi.
Riassumendo, i disturbi legati alla sudorazione, in eccesso o in difetto, possono essere contingenti e fisiologici. Ma quando diventano un impedimento alle normali attività quotidiane o hanno ripercussioni sulla qualità della vita devono subito far scattare il campanello d’allarme di uno stato di salute psicofisica alterata. Dopo la valutazione del medico di base ed eventualmente di uno specialista in dermatologia, gli estratti vegetali possono rappresentare una valida ed efficace alternativa per rimettere il benessere al centro della propria vita.
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