
Disturbi del sonno in Primavera: dalle piante un aiuto naturale
Arriva la primavera, e al cambio di stagione, che spesso coincide con l’entrata in vigore dell’ora legale (quest’anno nella notte tra il 29 e 30 marzo) molte persone riportano sintomi come calo di energia, disturbi del sonno e fluttuazioni dell'umore: è la cosiddetta sindrome da stanchezza primaverile. Secondo l'Associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims) sarebbero 12 milioni gli italiani che avrebbero difficoltà a dormire, il 30% dei quali riposa meno di 6 ore a notte, mentre secondo un’indagine realizzata dall’Osservatorio Doxa – AIDEPI “Io comincio bene”, l’86% degli italiani – 35 milioni di persone tra i 18 e i 70 anni – soffrirebbe dal punto di vista psicofisico per il cambio di stagione; principalmente donne tra 35 e i 54 anni, con tassi oltre il 90%.
Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di disturbi passeggeri, che di solito si superano spontaneamente col passare delle settimane, man mano che l’organismo si abitua alle nuove condizioni climatiche, e che pertanto non sono indicativi di alcuna patologia. Tuttavia, questo malessere può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, specie nei soggetti meteoropatici, sia dal punto di vista psico-fisico e che relazionale.
Maledetta primavera?
Per la qualità del sonno e del riposo sì, l’arrivo della primavera può causare qualche difficoltà: quando infatti le giornate si allungano e le temperature si innalzano, modificando il rapporto tra le ore di luce naturale e quelle di buio, non cambiano solo le abitudini di vita ma anche gli equilibri del ritmo circadiano. È quell’ “orologio interno” che determina il ciclo veglia-sonno, la secrezione di ormoni quale melatonina e cortisolo, nonché la variazione della temperatura corporea e di altri parametri legati al sistema circolatorio nell’arco delle 24 ore (circadiano deriva infatti dal Latino “circa” e “die”, cioè “giorno”).
Gli stimoli ambientali in grado di sincronizzare l’orologio biologico con i mutamenti ambientali in etologia sono chiamati Zeitgebers (in tedesco, letteralmente "datori di tempo"), il più importante dei quali è senz’altro la luce solare.
Da qui si comprende come l’aumento delle ore di luce possa causare squilibri del sonno, la cui causa, a livello biologico, è l’alterazione nella produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia; prodotto dalla ghiandola pineale soprattutto tra le 2 e le 4 del mattino, il suo squilibrio ha ripercussioni negative sia sulla difficoltà ad addormentarsi, che sui risvegli nel corso della notte. Un sonno disturbato, a sua volta, ha per conseguenza una riduzione delle performance nel lavoro e nello studio e del benessere psico-fisico, mentre l’alterazione del tono dell’umore può impattare sulla vita di relazione. In alcune persone predisposte i disturbi del sonno possono causare anche invalidanti emicranie.
Che fare per ritrovare il giusto equilibrio?
Un sano stile di vita è particolarmente raccomandabile in questi periodi dell’anno: mantenere orari regolari nell’andare a letto e nel risveglio, una buona igiene del sonno, privilegiare un’alimentazione bilanciata soprattutto nel pasto serale, evitando bevande stimolanti, alcol e fumo a partire dal tardo pomeriggio, e praticare quotidianamente un po’ di attività fisica all’aperto – possono senz’altro facilitare il recupero del giusto equilibrio fisiologico.
Quando però i disturbi sono particolarmente intensi o fastidiosi, con ripercussioni negative sulle attività quotidiane, un valido aiuto può giungere anche dalle piante. Sono infatti molte le erbe officinali con proprietà rilassanti che possono essere impiegate nei casi di insonnia, e di alterazione del tono dell’umore, come a esempio:
- passiflora, per favorire il rilassamento ed il sonno;
- lavanda, per favorire il rilassamento e il sonno, in caso di stress, e contribuire al normale tono dell’umore;
- melissa, per favorire il rilassamento, il benessere mentale e il normale tono dell’umore;
- escolzia, per favorire il rilassamento e il sonno, in caso di stress.
Un altro rimedio meno noto, ma altrettanto efficace è la Scutellaria (Scutellaria lateriflora L), un’erba perenne originaria del Nord America, tradizionalmente usata per favorire il rilassamento e il sonno.
BlueCALM®, il nostro estratto secco di Scutellaria lateriflora L. titolato al 10% in baicalina, testato su cellule di carcinoma surrenalico umano, un modello in vitro comunemente impiegato per investigare il meccanismo d’azione di molecole con attività anti-ansia, si è dimostrato in grado di inibire in modo significativo il rilascio del cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress” antagonista della melatonina. Alla luce di questi risultati, BlueCalm® è stato testato come ingrediente nutraceutico in uno studio clinico monocentrico, randomizzato, cross over, in doppio cieco e con placebo, il cui obiettivo primario era di valutare l’efficacia dell’integratore alimentare nel mantenimento di un corretto equilibrio sonno-veglia (qualità del sonno) e come, obiettivo secondario, l’efficacia del sonno in termini di tempo di addormentamento, ore di sonno per notte, risvegli notturni e la presenza di eventuali dolori al risveglio. I metodi di valutazione utilizzati consistevano in questionari validati e riconosciuti internazionalmente ed un diario del sonno. I risultati (in corso di pubblicazione) hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo rispetto alla linea di base ed in tutti i volontari trattati le ore di sonno hanno raggiunto la soglia delle 6 ore.
BlueCALM® inoltre proviene da una filiera interamente italiana (lombarda e trentina), viene identificato mediante DNA barcoding per prevenire eventuali adulterazioni con Camedrio (Teucrium chamaedrys L.), una pianta epatotossica con cui la Scutellaria può essere confusa.
Per saperne di più su BlueCALM® e ricevere una confezione omaggio, vieni a trovarci al Vitafoods Europe, che si svolgerà a Barcellona, dal 20 al 22 Maggio 2025, Hall 4, Stand F26.